nastri di seppia con salsa… a piacere

Ingredienti : una grossa seppia congelata, marinata di olio, limone e sale, polvere di arancia.
per la crema di radicchio rosso: , due cespi medi di radicchio rosso affusolato o veronese, uno scalogno, un cucchiaio abbondante di panna acida( o philadelfia), trito di aromi freschi a piacere, sale, pepe, olio qb.
per la crema di carote : tre carote medie, pizzico di peperoncino, un cucchiaio di panna acida (o philadelfia) menta fresca, sale alle erbe.

Preparazione per la seppia: tagliate la seppia dopo averla scongelata quel tanto da poterla tagliare, ma ancora ben soda, con l’affettatrice. Farla marinare per 10 minuti in un’emulsione di olio, limone e sale.
Passare i veli di seppia ottenuti, velocemente in una padella antiaderente, giusto per un paio di minuti e metterli da parte.
Per la crema di radicchio – Lavare il radicchio, pelare lo scalogno e tagliarli grossolanamente, farli stufare mezzo mestolino di brodo di dado vegetale bio, finchè sarà tutto ammorbidito. Scegliere gli aromi (io ho messo, prezzemolo, maggiorana, basilico e mezzo spicchio di aglio) aggiungerli e frullare tutto insieme fino ad ottenere una crema più sottile possibile. Mettere il tutto in una ciotola e aggiustare di sale, condire con un po’ d’olio (aromatico alla maggiorana) e aggiungervi la panna, mescolare per bene per rendere omogeneo e posarvi la seppia sulla quale verserete un insieme di olio e sale rosso delle Hawai.

Per la crema di carote : pelate le tre carote e fatele arrostire nel crisp (o in antiaderente) cospargendole di sale agli aromi e un filo di olio. Passatele al frullatore, aggiungete un pizzico di peperoncino, la panna acida e un mini trito di menta fresca. Preparate un’emulsione di polvere d’arancia, sale e olio evo e cospargete la seppia posata sulla crema.

19 thoughts on “nastri di seppia con salsa… a piacere

  1. Annamaria – ciao, un bacione!

    pagnotella – ah sì? arrivo 😉

    NIGHTFAIRY – grazie, e a te buona settimana. baci!

    A.O.: aiuolinaaaa, allora le devi provare, sono facili e veloci, bcaione!

    Stefano – a dir la verità non ne conosco il nome….ma tu sei pure cecato…comunque ha la forma di una supposta…sai com’è gli esempi di solito funzionano a chiarire ;-)))

  2. Virò – i sapori dei sali sono delle sfumature, non ti devi aspettare sapori travolgenti, quello che si sente efficacemnte è il sale affumicato. Dovremo fare un corso per imparare ad avere il palato allenato a sentire i gusti più lievi
    …ma questa è un’altra storia ;-)))
    ciao!

  3. Bella ricetta, mi piace. A vederlo da qui, non si vede bene, sono un pò lontano, mi sembra che hai usato il precoce di Treviso. Davvero una bella idea.
    Buona domnica delle Palme.
    Stefano

  4. a me la seppia piace proprio in tutte le salse… ma queste due, carota e radicchio, non me le voglio proprio perdere.

    eccezionali astro, ho l’aiuolina in bocca!

  5. Grazie del link…mi si è aperto un mondo! Ma nella ricetta finita ogni sale dà realmente un contributo di sapore diverso dall’altro?…

  6. aldarita – ehh non de solo ciacole se vive ;-))certo che ci sarà… appena torno ci mettiamo d’accordo per benino, bacio.

    manu e silvia – e allora si fanno tutte e due…e poi si sceglie, baci

    Virò – il sale rosso è quello delle hawaii, ora ti metto un link nel post…..la polvere d’arancia invece è la buccia di arance biologiche essicata e frullata a polvere.

    Lo – quello che nuota non è nelle tue corde….tu immagino, gnam gnam solo con le salsine, vero? ;-))

    Aiuolik – provare provare, potrebbe piacere ;-))

    Mirtilla – sono d’accordo…;-))

    katty – grazie della visita, benvenuta!

    MammainCina – speriamo bene…sono contenta se funziona anche con princi e anziano, bacioni!

    Giò – grazieeee!

  7. fra queste due salse non sappiamo quale ci piace di più: sono entrambe particolari, gustose e perfette per un pesce delicato come la seppia!
    baci baci

  8. Questa è proprio fantastica, me la devo segnare perchè mi intriga parecchio. E così, oltre a trovare il tempo di “ciacolar”, hai anche il tempo “de far da magnar”. Quanta invidia!!! Ma ci sarà un’altra occasione

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